Rassegna
”Libri...
dopo Lacan - Livres... après Lacan - Books... after Lacan”
La
segreteria di Bologna della SLP ha organizzato lo scorso 9 novembre,
in occasione del trentennale della morte di Lacan. “Omaggio a
Lacan” una inziativa aperta al pubblico con il patrocinio del
Quartiere San Vitale e con la feconda collaborazione della Biblioteca
Ruffilli, nella persona di Gloria Bertocchi, responsabile, attenta e
partecipe che, per l'occasione, ha curato una bibliografia di testi
intitolata “Lacan e dintorni”.
Sono
sempre più numerosi i libri che, pur trattando aspetti diversi di
molteplici discipline, si servono del patrimonio culturale e clinico
che Lacan ci ha lasciato. Un patrimonio immenso che dai suoi Scritti,
da lui pubblicati nel 1966, è stato implementato dal lavoro paziente
e immenso di Jacques Alain Miller, da Lacan stesso chiamato “il mio
unico lettore”, della trascrizione e elaborazione di moltissimi
dei suoi 26 seminari: uno all'anno, per tutto l'arco della sua vita
fino al 1981, anno della sua morte. Infatti per 26 anni Lacan ha
parlato a un pubblico sempre più numeroso, spesso attento e sempre
curioso e lo ha fatto in luoghi, non sempre accademici.
Accanto
a questi testi, molti dei quali pubblicati postumi, nati, potremmo
dire per gemmazione, perchè offrono una significazione a ciò che
nell'arco della sua vita condotta sotto l'egida della parola Lacan ci
ha lasciato come patrimonio di conoscenza, di pratica analitica e di
innovazione in un al di là degli standard e di consuetudini anche di
pensiero spesso svuotate di senso, ce sne sono molti altri.
Per
la psicoanalisi di Freud e Lacan il dopo della temporalità è
accompagnato dalla causalità: questo è il tempo dell'inconscio.
L'inconscio senza tempo e senza negazione è quello che si articola
nel dopo a partire da ciò che causa: a partire da ciò che fa causa.
Lacan
fa causa per alcuni che lo hanno conosciuto, per molti che lo
leggono, per tutti coloro che lo citano anche e se non sempre a
proposito.
Infatti
la complessità e l'intreccio del patrimonio immenso che ci ha
lasciato, in quel suo sempre costante rinnovamento, senza mai negare
ciò che aveva scoperto e articolato precedentemente, non possono
essere ridotti ad aforismi decontestualizzati, buoni per tutte le
stagioni e messi in rete come il suo pensiero.
Ciò
che Lacan stesso ha chiamato “Fenomeno lacaniano”, accettando la
sfida del titolo a lui proposto per la conferenza pronunciata a Nizza
il 30 settembre del 19741,
non è, come lui ha detto, “il fenomeno Lacan” ma sono gli
effetti lacaniani a continuare a far parlare e a far discutere e a
farsi studiare. Ed è a partire dalla sua opera, che questi effetti
ci permettono di scriverne.
Per
questo la rassegna non è solo un susseguirsi composito di libri, ma
potremmo dire, è una trascrizione di effetti lacaniani che ogni
autore, curatore ha tradotto nella propria opera e nella propria
disciplina e pratica analitica.
La
segreteria SLP e la comunità analitica di Bologna si impegna a
presentare, con questa rassegna, testi di discipline che hanno come
fattore denominatore comune la psicoanalisi così come Lacan l'ha
elaborata. Il luogo scelto, la Biblioteca Ruffilli, diviene la
traccia della psicoanalisi lacaniana nella città, detta da molto
tempo dotta, e apre a una collaborazione presente e futura;
collaborazione che aldilà delle persone dice del nostro legame con
il territorio culturale a partire da quel sapere che la biblioteca
conserva e codifica nei libri. Libri che resistendo all'epoca del
tutto virtuale si fanno oggetti, non da possedere ma da consultare,
da prendere in prestito, da discutere e confutare. Oggetti che come
la parola circolano e fanno legame.
Alide
Tassinari, segretario SLP di Bologna
1
La
conferenza, pubblicata in francese nel testo stabilito da Jacques
Alain Miller in Les Cahiers clinique de Nice, n. 1, 1998, è
tradotta in italiano ne “La Psicoanalisi, n. 24, 1998, pp. 9-24
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